Guido Paolo Pajetta nasce a Monza nel 1898. Inizia a frequentare all’Accademia di Brera nel 1914, ma nel 1917 durante la guerra, parte volontario. Nel 1919 riprende a frequentare all’Accademia di Brera i corsi di Ambrogio Alciati.
Nel 1928 è la sua prima partecipazione alla Biennale di Venezia. Il giovane Pajetta è dapprima influenzato da Sironi e dal clima di Novecento; segue una fase surreale verso la metà degli anni ’30 e poi anche l’interesse per i Fauves francesi. La fine degli anni ’30 lo vede vicino ai chiaristi, anche se con caratteri suoi personali. Nel 1930 e 1932 partecipa ancora alla Biennale veneziana. Nel 1931 partecipa alla I Quadriennale nazionale d’arte di Roma.
Alla fine degli anni ’40 la sua arte incontra un nuovo mutamento stilistico avvicinandosi alle influenze di Picasso, del postcubismo, all’espressionismo con un ripiegamento verso una maggiore sofferta interiorità. L’artista è arrivato così a rivendicare per sé la più piena istintività e libertà stilistica. Motivo unificante nella sua opera del secondo dopoguerra, è quello della maschera con l’ambiguità fra l’essere e l’apparire, fra il serio e il grottesco. La forte rivendicazione della propria libertà espressiva lo aveva via via portato a un progressivo isolamento.
Muore nel 1987 nella sua casa-studio in via Delio Tessa 1, a Milano. Nello stesso anno il critico De Grada gli dedica una mostra postuma a Venezia e a Milano. Una sua seconda retrospettiva è nel 1988 alla Permanente di Milano. Nel 2004 la sua Monza lo ha ricordato con un’importante antologica al Serrone della Villa Reale di Monza.
Pajetta ricerca durante la sua lunga attività professionale la massima sintesi tra forma e colore. È proprio il colore a dare vita alle immagini impresse sulle tele, siano esse figure di donna, paesaggi o nature morte. La stesura cromatica, nonostante cambi durante le diverse stagioni della vita dell’artista, diventando a volte leggera e corsiva, altre volte densa e materica, rimane l’elemento a cui il pittore attribuisce maggiore importanza e attenzione.